Al PalaVesuvio di Napoli si è da poco conclusa la semifinale del Campionato di Serie A1, in vista della finalissima di domani. Gara suddivisa in due gironi, A e B, con lo scontro diretto di tre squadre: nel girone A – per la maschile – scontro diretto tra Ginnastica Salerno, Giovanile Ancona e Pro Patria Bustese, mentre – per la femminile – si sono sfidate World Sporting Academy, Ginnica Giglio e Ginnastica Civitavecchia. Il girone B ha visto sfidarsi Corpo Libero Gymnastics Team, Virtus Pasqualetti e Ares tra gli uomini, e Sport Bollate, Juventus Nova Melzo e Brixia per le donne. Una sfida testa a testa che ha assegnato per ogni girone 3 punti all’esercizio migliore, 2 per il secondo e solo 1 per quello peggiore.
Il primo turno si è aperto con la sfida al corpo libero tra Tommaso De Vecchis (Ginnastica Salerno), Lorenzo Minh Casali (Giovanile Ancona) e Nicola Bartolini (Pro Patria Bustese) che, da poco vincitore della medaglia di bronzo agli Europei, ha eseguito un esercizio impeccabile con doppio avanti con mezzo giro e Tsukahara avvitato ampissimo, guadagnandosi la vittoria del triello. Anche il secondo scontro è stato vinto dalla Pro Patria Bustese, grazie alla tecnica di Ares Federici (da sottolineare la nota D da 6.2). Nello stesso turno triello anche al cavallo con maniglie, dove Edoardo De Rosa, reduce da un europeo sottotono, ha eseguito un buon esercizio ottenendo il punteggio migliore.
Il secondo turno inaugura l’inizio della gara anche per la femminile che parte dal volteggio e dalle parallele. Al volteggio si sono subito sfidate Jessica Mattoni (World Sporting Academy), Bianca Benedetti (Ginnica Giglio) e Alicia De Pirro (Ginnastica Civitavecchia), tutte con un salto avvitato ben eseguito. Alle parallele spicca l’esercizio di Alice D’Amato, finalista europea, con una combinazione di tre elementi di elevata difficoltà: salto Tkatchef collegato al salto Pak collegato allo Shaposnikova con mezzo giro – 15,100 il punteggio con una nota D di 6.1. Tornando alla maschile, merita attenzione l’esercizio agli anelli di Salvatore Maresca (Ginnastica Salerno), bronzo europeo, con un esercizio dall’altissimo valore tecnico e un doppio teso avvitato quasi stoppato in uscita. Da sottolineare anche il triello alle parallele tra Rebecca Morè (World Sporting Academy), Sofia Tonelli (Ginnica Giglio) e Chiara Vincenzi (Ginnastica Civitavecchia): tutti esercizi eseguiti molto bene e di qualità. Bella sfida anche quella tra Giovanni Zillio (Corpo Libero Gymnastics Team), Andrea Cingolani (Virtus Pasqualetti) e Flavian Mendoza (Ares) al volteggio, ottimi salti. Procedendo con i turni e i trielli, abbiamo visto una trave degna di finale mondiale – stiamo parlando della giovanissima Angela Andreoli (Brixia), classe 2006, ginnasta dalle capacità acrobatiche fuori dal comune, e la nota D del suo esercizio da 6.5 lo conferma. Il 14,150 (bonus 0,500) paga una caduta dal doppio giro in accosciata, molto ben eseguito però tutto il resto, dall’entrata in rondata salto teso all’uscita in Tsukahara. Un altro esercizio degno di nota è quello di Carlo Macchini alla sbarra, quarto posto agli europei, che incrementa le difficoltà in vista degli obiettivi futuri, aggiungendo il Cassina, insieme al Pegan e l’uscita in doppio teso con doppio avvitamento quasi stoppato: punteggio 14,900, nota D 6.3 e bellissima esecuzione da 8.600. Buoni gli esercizi di Ludovico Edalli, aviere dell’Aeronautica Militare con i colori della Pro Patria Bustese, nonché qualificato alle Olimpiadi di Tokyo e campione italiano Assoluto, nonostante un esercizio alle parallele non all’altezza delle sue potenzialità a causa di qualche imprecisione di troppo.
Gli ultimi due turni sono stati decisivi per l’ammissione alla finalissima di domani. Ad avere la meglio sono state Brixia, Ginnastica Civitavecchia (vincitrici del proprio girone) e le ginnaste del Centro Sport Bollate, risultando le migliori seconde classificate. Per la maschile, si sfideranno Giovanile Ancona, Virtus Pasqualetti e Ares.
La gara sarà visibile sul canale YouTube della Federazione e dalle 18:15 su Canale 9.
Articolo di Lucia Scardacchi